A metà fra biografia e monografia d’arte, è l’omaggio appassionato a un pittore che ha saputo emozionarmi. È la lettura di un uomo, prima che di un artista, come “libro vivente”, come specchio di tante cose - molte delle quali misteriose. Il maestro Guido De Carolis – discendente del celebre Adolfo, illustratore della poesia immaginifica di Gabriele d’Annunzio – è un “puro artista” che della pittura ha fatto ragione di vita e mezzo di ricerca etica, di approfondimento interiore, di confronto con le istanze dello spirito. Dalla nativa Maglie (Le) a Ciampino, dal Salento a Roma, dalla fine degli anni Venti a ben oltre la soglia del Terzo millennio. Gioie, dolori, luoghi, tempi, persone e personaggi di un percorso umano e artistico esemplare, per molti versi, di valori e sentimenti autentici. L’arte come “avventura”, come ricerca aperta, come work in progress che nasce, conseguenza organica, da una grande disponibilità allo sperimentalismo, dall’umiltà di mettersi ogni volta in gioco, di cominciare sempre per non finire mai. Lo stile figurativo, il simbolico, l’astratto e l’informale. La luce, la materia, l’energia. La festa dei colori che “squillano” sopra le tele, come suoni di una musica interiore. La pittura come “itinerarium mentis” nel visibile, alla ricerca delle sue invisibili fonti spirituali: le gocce primigenie da cui scaturiscono, come fiumi, le possenti dimensioni della Vita. Il sacro fenomeno di cui l’artista afferma essere a servizio, giorno dopo giorno, nel suo cimento di fedele esecutore.
cm 24, pagine 152, illustrazioni 19 b/n e 53 a colori.