È un libro che va gustato su diversi piani di lettura: documentazione di un tempo ormai definitivamente perduto, atmosfera socio-antropologico-culturale dei boscaioli, mulattieri e carbonai dei Castelli Romani (ma nella parte sud-est montana), l’autarchia singola dei lavoratori di una volta (i quali si costruivano gli arnesi d’opera…).
Ed ecco, intorno alla testimonianza preziosa della “storia nascosta e minore” l’atmosfera inafferrabile di superstizioni, piccole gioie quotidiane, semplicità della fatica … Ma non si legga Maria Pia Santangeli come laudator temporis acti, sarebbe una limitazione del suo “scrigno meticoloso e ricchissimo”.
La scrittrice registra, porge, narra col suo preciso e affascinante stile, in un gioco affabulatorio che va oltre la descrizione… (Aldo Onorati).
21 cm, 165 pagine, 27 illustrazioni b/n.